Sono usciti i primi due numeri della collana "GISCEL. Quaderni di base", editi da Franco Cesati.
Si tratta di volumetti agili (140 pagine), curati da studiose esperte di educazione linguistica, ciascuno dei quali fa il bilancio su un'abilità o un tema al centro del dibattito nell'ambito della didattica dell'italiano negli ultimi quarant'anni. In ogni volume, la voce dell'autrice o curatrice si intreccia con quella di altre studiose e studiosi che hanno contribuito con le loro riflessioni alla costruzione di un sapere rinnovato, di cui si colgono tracce nelle Indicazioni nazionali che si sono succedute negli ultimi quindici anni.
Il volume 1, Scrivere. Idee per la didattica della scrittura, a cura di Anna Rosa Guerriero, è un libro che raccoglie più contributi: oltre a quelli di cornice della curatrice, che mettono a fuoco le diverse dimensioni della competenza di scrittura e le prospettive didattiche nell'ottica di un curricolo verticale, troviamo un capitolo di Maria Emanuela Piemontese, che fa il punto sulle teorie che ci hanno insegnato a guardare alla scrittura come processo e come compito di problem solving, e sulle tecniche didattiche che hanno cercato di portare quelle idee nella pratica. Il capitolo di Adriano Colombo riprende uno scritto del 2002 dedicato a Tipi e forme testuali nella scrittura scolastica. Quello di Cristina Lavinio (Scrivere in breve) si concentra sull'abilità di sintesi. Ma si parla anche di altri tipi di manipolazione testuale come le riscritture, e di scritture funzionali come gli appunti e le schedature. Insomma, ci si confronta a più livelli con la complessità insita nella scrittura, con le sue molteplici funzioni e con le diverse forme, nell'ottica di un'educazione che punti alla "mobilità linguistica e cognitiva".
Il volume 2, Testi a scuola. Tra lingua e letteratura, di Cristina Lavinio, riapre il dibattito sui rapporti tra educazione linguistica e letteraria, partendo dalla ridefinizione dei criteri che fanno di un testo un testo, e dei tipi e generi testuali che si incontrano nell'esperienza scolastica. L'approfondimento sulla testualità letteraria consente di mettere a fuoco la centralità di un tipo di testo che rimane di gran lunga il più esplorato nei vari ordini di scuola. La riproposta antologica di testi centrali per la riflessione sul tema ci consente di rileggere un gustoso testo di Maria Luisa Altieri Biagi (Testi alla griglia, 1986), che ritraeva l'allora nascente e imperitura moda dell'analisi narratologica trasformata in griglia di riferimento per le scritture bambine. Sulla scrittura di testi narrativi riflette ancora Lavinio, riproponendo le sue centrali analisi del testo fiabesco e dell'oralità narrativa. Il contributo finale di Hermann Grosser, del 2000, ritesse il filo che lega l'analisi del testo letterario alla storia letteraria, formulando una proposta ragionevole (non minimalista né massimalista) che consenta di storicizzare l'analisi: per insegnare alle nuove generazioni a "leggere, ordinare l'esperienza verbale e non verbale del mondo".
Sono in uscita i prossimi due volumi: uno di Carmela Sammarco e Miriam Voghera, Ascoltare e parlare, con esempi di analisi di testi parlati e idee per una didattica che punti a sviluppare due abilità tanto centrali quanto trascurate nella pratiche scolastiche.
L'altro, Italiano lingua di contatto e didattica plurilingue, di Francesca Gallina, è dedicato alla didattica dell'italiano come lingua seconda nella realtà oggi comune delle classi plurilingui, con apprendenti di madrelingua diversa e con diversi livelli di competenze dell'italiano, usato come lingua di socializzazione e di scolarizzazione.
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