mercoledì 21 novembre 2018

I diritti linguistici dei bambini 2 (una poesia inedita di Roberto Piumini)

Il mio amico Roberto Piumini ha accettato di dare voce in versi ai diritti linguistici dei bambini.
Ecco la sua poesia, in cui scuola rima con parola.
Un regalo per me, un regalo per voi.





Ehi, tu, capo di scuola,

(inteso come testa)

ascolta: la parola

che io voglio è questa:

 

voglio la linguamamma,

con tutti i suoi bei suoni,

che scalda come fiamma,

e non ha i PAROLONI.

 

La lingua delle storie,

dette da voci amiche,

latte delle memorie,

forti sapienze antiche.

 

Voglio la linguasuono,

che è bella da ascoltare,

che ha un sapore buono

e che mi fa pensare.

 

Ascolta linguamia,

che mi nasce in bocca,

che gioca alla bugia,

ma che non è mai sciocca.

 

La mia, che fa domande,

anche se si confonde,

e poi quella di un grande,

che ascolta e mi risponde.

 

La lingua che diventa

ricca di giorno in giorno,

e dà il nome, contenta,

a quello che sta attorno.

 

La lingua che, talvolta,

parlo quando sto solo:

solo il silenzio ascolta,

e io, parlando, volo.

 

Quella che, nera, dice

sulla pagina bianca,

e il mio sguardo, felice,

la legge, e non si stanca.

 

Ehi, voi, per ottenere

delle persone attive,

dateci linguevere,

dateci linguevive.
 



1 commento:

  1. Veramente bella e vicina al mondo bambino. Grazie!La leggeremo domani stesso in classe.

    Claudia Benedettini

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