venerdì 23 giugno 2023

La lingua "matura" delle tracce d'esame

Primo giorno di esami (di maturità.) Si aprono le buste sigillate del ministero e si coprono le tracce della prova di italiano della maturità stimolano sempre riflessioni e critiche, che si concentrano per lo più sugli autori (rare le autrici) e i testi proposti per i diversi ti di prova (A-testo letterario, B-testo argomentativo, C-attualità) e sull'idea di scuola che traspare.


Immagine tratta dal volume Quasimodo visto dai bambini Zafferana Etnea, 2001

Io ho provato ad analizzare linguisticamente i testi e le consegne delle prove strutturate che hanno sostituito il vecchio tema. Perché dal 2019 la prova di scrittura chiede di rispondere a domande di comprensione e interpretazione del testo stimolo, prima di passare alla produzione scritta "libera".  

Quello che mi interessava capire è se le consegne tengano fede al presupposto di "partire dal testo" e da alcuni "appigli" per promuovere una struttura "situata" o se usino il testo come pretesto per riproporre il vecchio esercizio retorico del componimento a tema.

Perché, nonostante le buone intenzioni della Commissione che ha elaborato i nuovi criteri per la prova, è difficile scardinare abitudini consolidate negli insegnanti che preparano alle prove d'esame e in quelli che dovranno valutarle. La trasposizione didattica è sempre un processo complesso, che raramente funziona in modo retroattivo, influenzando le pratiche (è più facile far rientrare il vecchio nel nuovo che far entrare il nuovo nel vecchio). 



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