martedì 24 settembre 2019

Grammatiche per stare insieme (sui volumi di Duso e Ongini)



In elegante veste autunnale, per i tipi di Carocci, è uscita una grammatica dell'italiano per stranieri - l'autrice è Elena Duso - pensata per studenti universitari in scambio, ma utile anche per chi voglia avere a disposizione un quadro ragionato dell'italiano dell'uso ("un buon italiano", curato ma non troppo formale) e schede di morfologia e sintassi con esercizi disposti in progressione di difficoltà.
L'ordine della materia (che segue quello dell'apprendimento naturale delle forme), la gradualità degli approfondimenti proposti, il ricorso a situazioni reali e ad esempi autentici, l'approccio alla frase (semplice e complessa) ispirato alla grammatica valenziale rendono questo volume uno strumento prezioso per studenti e insegnanti interessati a trovare un punto di incontro nella riflessione condivisa sulle strutture della lingua.

Mi piace accostare questo libro a un'altra novità editoriale che interroga complessità del nostro mondo - fatto di molteplici spostamenti e contatti tra persone, lingue e culture diverse - con la speranza di chi sa "coltivare utopie concrete", vedendo opportunità linguistiche dove altri additano problemi educativi.
Il volume di Vinicio Ongini, intitolato Grammatiche dell'integrazione. Italiani e stranieri a scuola insieme, è un viaggio alla scoperta del tanto che già si fa in molte scuole italiane per integrarsi vicendevolmente - insegnanti e studenti, italofoni e non - in un contesto felicemente plurilingue. (L'Appendice di pp. 42-47, contenente le dieci false convinzioni sul bilinguismo e i bilingui dovrebbero essere affisse alla bacheca di ogni scuola).

Due volumi all'insegna del "senso del possibile", privi di supponenza e ricchi di idee per una "scuola della parola", che riconosca a tutte i parlanti la dignità grammaticale necessaria per costruire relazioni, ponti, scambi.

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