giovedì 29 aprile 2021

Ricordando Giancarlo Cerini

La scorsa settimana ci ha lasciati Giancarlo Cerini, l'ispettore scolastico più noto e amato nella regione in cui vivo, collaboratore del Ministero dell'Istruzione a documenti come le Indicazioni Nazionali 2012 e, fino agli ultimi giorni di vita, le Linee guida 0-6. 

Oggi è stato ricordato nel corso di una cerimonia in diretta da viale Trastevere, alla presenza del Ministro Bianchi: Nel dialogo, la cura del sapere e della scuola




Cerini ha scritto tanto di scuola e tanto ha fatto scrivere le persone nelle quali riconosceva o intuiva la sua stessa passione serietà energia. 

Mi piace ricordarlo per la possibilità che mi ha dato di scrivere sulla Rivista dell'istruzione, il bimestrale che dirigeva, su due temi che a entrambi stavano a cuore: il curricolo verticale di educazione linguistica e l'educazione linguistica in chiave di cittadinanza (quest'ultimo articolo è entrato anche in un volume a più voci da lui curato, dedicato al tema della cittadinanza). Non ne faccio un motivo di merito suo, ovviamente, ma un'occasione di crescita per me. 

Ho imparato tanto dalle sue osservazioni puntuali, dalla sua capacità di ascolto e di mediazione intelligente, dalla sua generosità intellettuale, dalla fiducia che riponeva in te mettendoti in condizione di meritartela. Aveva una grinta paziente e una mite fermezza che mi ricordavano mio padre: perciò ho sempre fatto il possibile, quando mi ha chiesto un contributo: non per accontentarlo, ma per non deluderlo.

In una delle ultime lettere che ci siamo scambiati scriveva:   

c'è una vera cittadinanza se le persone hanno gli strumenti culturali per partecipare da protagonisti alla vita civile, sociale e culturale del proprio paese. E l'istruzione ha un ruolo fondamentale in questo percorso di crescita e di emancipazione. 
Condivido ciascuna di queste parole e, tutte insieme, le faccio mie.     

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