Mi capita spesso di entrare in qualche classe per fare laboratori di "grammatica in gioco".
Quella che ho visitato a maggio a Ferrara, nell'IC Perlasca, è una classe speciale: una 4a primaria attrezzata con tablet e LIM, i banchi non allineati ma organizzati a piccoli gruppi, ma soprattutto con due maestre speciali, che hanno saputo raccogliere gli stimoli e trasformarli in una sfida educativa.
Questo è il diario della giornata:
http://scuole.comune.fe.it/2821/grammatica-che-passione
Bello vedere come la presenza dei tablet non abbia messo da parte la scrittura manuale, che anzi rimane al centro dell'attività scrittoria dei bambini, capaci di prendere appunti in modo esemplare.
Le mani, del resto, sono state al centro dell'attività laboratoriale: che si trattasse di incastrare tessere di puzzle o di fare il "girotondo della frase", in cui Io diventavo il verbo e, con le mani, agganciavo uno o più bambini-argomento.
I bambini, al termine della giornata, mi hanno regalato piccoli foglietti con disegni e parole di ringraziamento: si erano divertiti! Che meraviglia...
A luglio ho invitato le maestre, Roberta ed Elisa, a raccontare la loro esperienza alle mie studentesse di Scienze della Formazione, nel corso di un laboratorio pensato per "insegnare a insegnare". Questa è la presentazione che hanno preparato, in cui illustrano come hanno continuato - da sole - a lavorare con gli schemi della grammatica valenziale, ispirandosi a un lavoro di Alan Pona (Lend, Firenze) nelle classi multilingui, e utilizzando modalità di apprendimento cooperativo:
http://scuole.comune.fe.it/2821/attach/mosti/docs/laboratorio-grammatica-valenziale-pp.pdf
E questi sono i lapbook (un libro fai-da-te cartaceo e tridimensionale, evoluzione dei vecchi cartelloni) che, sotto la loro guida, le mie studentesse (del 4° anno di Scienze della Formazione Primaria) hanno realizzato in piccoli gruppi:
Un esempio di circolarità virtuosa di esperienze e metodologie e di apprendimento cooperativo: dall'università alla scuola, e ritorno.
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