venerdì 2 novembre 2018

Il sorpasso della Spiga e il cul-de-sac

Pare che quest'anno, a sorpresa, l'editore La Spiga abbia sorpassato Giunti e Fabbri in cima alle classifiche dei libri scolastici più venduti, almeno per quanto riguarda il segmento 4a e 5a primaria.
Tra le novità di quest'anno c'è un volume che merita la nostra attenzione: il "sussidiario del linguaggi" @letture.it 4-5. Corso di letture secondo ciclo. Innanzitutto questo volume (il libro di italiano) è articolato in 4 volumetti: Linguaggi espressivi (ovvero arte), Libro delle tematiche (tematiche vale più di temi, si sa), Libro delle tipologie (sic!... i tipi di testi diventano subito tipologie) e Riflessione linguistica (la moderna grammatica).
Mi concentrerò su questo, perché ad apertura di pagina sono stata colta da una furia che chi mi conosce sa tanto rara quanto poco augurabile.


Voi direte: ma che cos'ha da lamentarsi? Nella terza colonna c'è scritto a chiare lettere, su fondo viola, "La grammatica valenziale". Sottotitolo: "L'importanza del verbo".  E poi, a seguire: "Gli argomenti del verbo", "Completare il significato del verbo", "L'argomento mancante"... Si passa quindi a un altro (altro?!) tema: la "Sintassi" (della frase e del periodo).
Ma è proprio questo il problema!!!!!
Innanzitutto la grammatica valenziale arriva alla fine (prima si riflette sulle parole, a partire dall'ortografia, poi si riflette sulla frase) e non si capisce in che relazione sia con la "grammatica funzionale ed esplicita" su fondo blu che la precede: parlare di valenza vuol dire anche parlare di funzioni degli elementi grammaticali... ovviamente siamo già nel territorio della sintassi, e la grammatica è sempre esplicita (più esplicita di così...). Insomma, tutto cambia per rimanere come prima: anzi, peggio di prima, vista la confusione di etichette vecchie e nuove.
Vale la pena girare pagina per capire meglio, con l'aiuto di una mappa concettuale:



Spero che ora sia chiaro il motivo del mio disappunto: le grammatiche, sì, al plurale... e ognuna per conto suo: sta a noi scegliere quella più "adatta"!
Non voglio sparare sugli autori, ma capite anche voi che se tutto il lavoro che in tanti facciamo per rendere la grammatica più ragionevole si riduce a questo guazzabuglio di concetti affastellati senza criterio, come articoli in vendita nella vetrina di un emporio...
Non solo non ci siamo, ma ci allontaniamo dall'obiettivo proprio quando ci sembrava di vederlo all'orizzonte.
E poi, diciamocelo: vi sembra non dico ragionevole ma sensato e plausibile che un bambino o un bambina di 9-10 anni possano seguire un percorso didattico così strutturato? Fatto apposta per togliere il fiato agli allievi, dando all'insegnante l'illusione di aver fatto tutto quello che c'è da fare (dal piccolo al grande) seguendo l'ultima moda grammaticale?  Né le Indicazioni lo pretendono, né il mondo della ricerca psico-pedagogica si sognerebbe di raccomandarlo.
Crediamo davvero che un tema complesso come "l'argomento mancante" (ma potremmo dire lo stesso della punteggiatura, ovviamente confinata nell'ortografia) possa essere esaurito in due schede piene di figure? In cui peraltro si pretende di spiegare la questione (in modo ovviamente semplificato, condensato e parziale), anziché partire dalla riflessione sui dati, per poi proporre un paio di attività da fare direttamente sul libro.
Fermiamo tutto, sarei tentata di dire, se questo è l'esito. Se la valenza deve finire nel tritacarne dell'editoria scolastica che con bieco cinismo ingozza il pubblico non pagante.


      

Comunque, il pacchetto comprende anche un "Quaderno dei riassunti", per la gioia dei professori delle medie, che così si risparmieranno la fatica di insegnare da zero le regole di questo esercizio così importante da essere raccomandato nel nuovo esame di stato.

Al pacchetto è abbinata un'altra serie, il sussidiario delle discipline @discipline.it dedicato a storia, geografia, scienze, matematica. Ovviamente, nel volume di matematica non troviamo tracce delle funzioni, nel volume di scienze non si fanno cenni alla valenza chimica, la storia si arresta con la fine dell'Impero romano, la geografia è quella che ci aspettiamo in una scuola primaria. A conferma del fatto che solo per l'italiano è esclusa dall'orizzonte ogni gradualità e sono richieste conoscenze di livello alto (le competenze, manco a dirlo, sono altra cosa). Ed è un peccato imperdonabile, perché anche l'abilità nel risolvere un problema di matematica o nel fare una ricerca ha a che fare con la capacità di capire e maneggiare le parole (che, a sua volta, ha poco a che vedere con la grammatica delle liste e delle etichette).

P.S.: Ovviamente accetto di essere smentita da insegnanti che usano il libro e lo trovano in fin dei conti utile ed efficace. Tutti i libri contengono errori e ogni libro di testo, in fondo, è (o dovrebbe essere) solo uno strumento in mano a un agente consapevole.

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