Lo sfoglio che è appena arrivato in libreria: è il volume che raccoglie gli Atti del Convegno La grammatica delle valenza. Spunti teorici, strumenti e applicazioni che si è svolto a Trento e al quale ho partecipato esattamente un anno fa, in una giornata di sole settembrino, raccontata in un vecchio post.
Un volume esile ed elegante, che raccoglie contributi importanti di studiose e studiosi di prim'ordine. I titoli degli interventi danno già un'idea della ricchezza degli argomenti (qui intesi in senso non tecnico) e delle prospettive di analisi.
Il saggio di Michele Prandi (Università di Genova) affronta un problema delicato come l'interrelazione tra sintassi e semantica, implicita nel concetto di valenza, obbligandoci a riflettere sui rapporti di dipendenza/autonomia tra strutture sintattiche e strutture concettuali (perché certe relazioni - valenze - ci sembrano "motivate" e ricche di contenuto, mentre altre sono puramente formali e pronte a ricevere un contenuto qualsiasi).
Il contributo di Heidi Siller-Runggaldier (Università di Innsbruck) si sofferma sulla valenza di nomi e aggettivi (perché anche alcuni nomi e aggettivi possono avere una valenza!), messa a confronto con la valenza/reggenza verbale.
Elisabetta Jezek (Università di Pavia) fa emergere dall'ombra i "partecipanti impliciti nella struttura argomentale dei verbi": gli attori di primo piano che rimangono nascosti sulla superficie della frase perché sono incorporati nella semantica del verbo e possono essere facilmente recuperati dall'interpretazione.
Giovanni Rovere (Università di Heidelberg), autore di uno dei primi dizionari delle valenze dei verbi italiani) affronta il problema della complessità della descrizione lessicografica dei verbi (anche di quelli che sembrerebbero più "semplici").
Patrizia Cordin (Università di Trento) si sofferma sulle costruzioni di verbi "sintagmatici", seguiti cioè da una preposizione/avverbio locativo col quale forma un'unità di significato (andar su, tirare fuori, mettere via ecc.), molto diffusi nelle lingue germaniche (i phrasal verbs dell'inglese) e in alcuni dialetti italiani settentrionali.
Christine Konecny (Università di Innsbruck) affronta il problema sintagmatico, relativo cioè alla dimensione della combinazione tra parole, in una prospettiva più ampia, mostrando le possibili connessioni tra il fenomeno della valenza e quello della coesione all'interno delle collocazioni lessicali.
Sara Dallabrida, organizzatrice del convegno e curatrice del volume con Patrizia Cordin, ci consente di ampliare lo sguardo, mostrando le ricadute della prospettiva valenziale sull'analisi dei testi, in particolare letterari (in cui sono frequenti omissioni e aumenti di argomenti).
Il mio contributo, infine, si sofferma sull'applicabilità didattica della grammatica delle valenze nei diversi ordini di scuola.
Buona e attenta lettura!
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