In occasione di un incontro di formazione tenutosi a Milano nell'ambito dell'ultma edizione della fiera "Sfide-La scuola di tutti" ho conosciuto Jenny Rio, una logopedista che da alcuni anni si è avvicinata al modello valenziale e ha provato a sperimentarlo nelle attività proposte a bambini con Disturbo Primario di Linguaggio (DPL). Si tratta di bambini che presentano un ritardo significativo nell'acquisizione della lingua madre: non tanto delle parole, quanto delle strutture, cioè delle regole per combinarle in frasi: l'accordo tra le parole, l'ordine delle parole, la flessione del verbo (che tende a essere omesso o usato in una forma fissa), la gestione dei pronomi clitici in funzione di oggetto (spesso omessi) e in generale la saturazione delle valenze verbali.
Ecco alcuni esempi di frasi prodotte da bambini con DPL:
"Mamma taglia torta, bambini mangia"
"Baciare bambina bambola"
"La papà butta [la palla] [nel] cestino"
Alla difficoltà di costruire frasi ben fatte si accompagna la difficoltà di decodificare frasi che abbiano una costruzione minimamente complessa.
L’obiettivo dell’intervento logopedico in questi casi è quello di stimolare nei bambini l’evoluzione della morfo-sintassi e supportare la loro capacità di capire e di farsi capire.
In questo ambito cominciano a farsi strada proposte di intervento che fanno propri alcuni concetti di grammatica valenziale, come la centralità del verbo.
Jenny Rio ci illustra alcune strategie utilizzate.
Appena il livello del bambino lo permette, vengono introdotti i verbi, iniziando di solito dai monovalenti all’imperativo, che si prestano a giochi di movimento:
SI passa poi alle strutture nucleari con frasi a 1, 2 e 3 argomenti e vengono introdotte le preposizioni (nel caso dei verbi di "dare" e "dire", la preposizione "a", che introduce l'oggetto indiretto).
In parallelo alla stimolazione della costruzione della frase, si lavora sull’ampiamento del sintagma nominale, insistendo sull’uso dell’articolo (tipicamente omesso) e dei modificatori (sia nella forma di aggettivi, sia nella forma di sintagmi preposizionali specificatori).
Per le attività si utilizzano stimoli concreti come giochi di carte, pupazzi per l'animazione delle scene rappresentate dalla frase, mattoncini da costruzione.
Fino ad arrivare, con i bambini più grandi, all'uso di schemi di frase:
Grazie a questi diversi materiali e a una sollecitazione graduale e costante, molti bambini DPL migliorano le loro capacità di costruzione e analisi della frase.
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