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venerdì 25 ottobre 2019
domenica 6 ottobre 2019
"Ma poi alle superiori come faranno?" (uno schema per l'orientamento)
Leggendo il commento lasciato da un professore delle scuole medie in coda a un mio vecchio (ma ancora "popolare") post sull'analisi valenziale e la traduzione dal latino, ho pensato di creare una tabella di corrispondenze terminologiche e concettuali tra grammatica valenziale e analisi logica tradizionale.
Uno strumento utile per studenti che abbiano iniziato a ragionare sulla struttura della frase (semplice e complessa) col modello valenziale e debbano prepararsi all'insegnamento "tradizionale" della grammatica italiana e di quella latina che verrà impartito nelle scuole superiori. Un cambiamento che non deve spaventare: bisognerà solo imparare nuove etichette, applicate a concetti che trovano un modo di espressione peculiare nella lingua latina.
Una tabella che spero risulti utile anche per gli insegnanti, che con un colpo d'occhio troveranno sfoltita e riorganizzata la gran massa dei complementi dell'analisi logica, e potranno facilmente rendersi conto delle ragioni della loro proliferazione: prepararsi alla traduzione da e verso il latino.
Scorrendo la tabella, si verificherà la compattezza e potenza esplicativa del modello, in cui la tripartizione della frase semplice (argomenti, circostanti o modificatori, espansioni) si proietta sulla frase complessa (dipendenti argomentali, relative, circostanziali), razionalizzando così anche l'analisi del periodo.
* Sia il nome sia l’aggettivo possono essere portatori di
valenza e come tali richiedere degli argomenti veri e propri che li completino
P.S. In questo schema compaiono solo alcuni dei complementi che si trovano elencati nelle grammatiche scolastiche. Oltre ad etichette la cui esistenza si giustifica solo attraverso il confronto con il latino (es. denominazione, materia, colpa, pena), capita di trovare sempre nuove etichette, estranee alla tradizione grammaticale (io ho fatto riferimento al vecchio ma sempre utile volumetto di Vittorio Tantucci, Analisi logica. Per la scuola media - quando alla scuola media ancora si studiava il latino)
Uno strumento utile per studenti che abbiano iniziato a ragionare sulla struttura della frase (semplice e complessa) col modello valenziale e debbano prepararsi all'insegnamento "tradizionale" della grammatica italiana e di quella latina che verrà impartito nelle scuole superiori. Un cambiamento che non deve spaventare: bisognerà solo imparare nuove etichette, applicate a concetti che trovano un modo di espressione peculiare nella lingua latina.
Una tabella che spero risulti utile anche per gli insegnanti, che con un colpo d'occhio troveranno sfoltita e riorganizzata la gran massa dei complementi dell'analisi logica, e potranno facilmente rendersi conto delle ragioni della loro proliferazione: prepararsi alla traduzione da e verso il latino.
Scorrendo la tabella, si verificherà la compattezza e potenza esplicativa del modello, in cui la tripartizione della frase semplice (argomenti, circostanti o modificatori, espansioni) si proietta sulla frase complessa (dipendenti argomentali, relative, circostanziali), razionalizzando così anche l'analisi del periodo.
TERMINOLOGIA DELL’ANALISI
DELLA FRASE SECONDO IL MODELLO VALENZIALE
(SN = sintagma nominale
SP= sintagma preposizionale)
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TEMINOLOGIA DELL’ANALISI
LOGICA TRADIZIONALE
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CASO O FORMA DI ESPRESSIONE
CORRISPONDENTE IN LATINO
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ARGOMENTI
DEL VERBO
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SOGGETTO
(SN accordato col verbo)
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soggetto (“chi compie o subisce un’azione”)
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nominativo
|
+ [complemento predicativo del soggetto]
|
[complemento predicativo del soggetto]
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nominativo
|
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OGGETTO DIRETTO (SN retto dal verbo)
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complemento oggetto
(“chi?”, “che cosa”?)
|
accusativo
|
|
+ [complemento predicativo dell’oggetto]
|
[complemento predicativo dell’oggetto]
|
accusativo
|
|
OGGETTO
INDIRETTO (SP retto da verbi di ‘dire’ e ‘dare’
come terzo argomento)
|
complemento
di termine (“a chi?”, “a che cosa?”)
|
dativo
|
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FRASI COMPLETIVE
soggettive e oggettive
(dirette e indirette)
|
|||
ARGOMENTI
INDIRETTI retti da verbi particolari
|
SP retto da verbo d’azione di forma passiva
|
complemento di agente (“da chi?”)
complemento di causa efficiente (“da che cosa?”)
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a, ab + ablativo
ablativo
|
SP retto da verbi come parlare, discutere ecc.
|
complemento
di argomento (“di/su che cosa?”)
|
de + ablativo
|
|
SP retto da verbo di stato (stare, abitare)
|
complemento di stato in
luogo (“dove?”)
|
in + ablativo
|
|
SP retto da verbo di movimento o di spostamento (andare, venire, passare, spostare)
|
complemento di moto a
luogo (“verso dove?”)
|
in, ad + accusativo
|
|
complemento di moto da
luogo (“da dove?”)
|
a, ab/e, ex/de + ablativo
|
||
complemento di moto per
luogo (“attraverso dove”?)
|
per + accusativo
ablativo
|
||
SP con preposizione selezionata dal verbo reggente (es. fidarsi di, optare per, contare su,
aderire a)
|
etichette varie, a seconda del contenuto concettuale del
verbo
|
traduzione variabile
|
|
ARGOMENTI (o aggiunti necessari) DIRETTI retti da verbi particolari
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SN retti da verbi come durare, misurare, pesare ecc.)
|
etichette varie, a seconda del contenuto concettuale del
verbo
|
traduzione variabile
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CIRCOSTANTI (modificatori)
del NOME*
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aggettivo accordato col nome
|
attributo
|
|
nome o SN
|
apposizione
|
||
SP introdotti da di
(o altre preposizioni)
|
complemento di
specificazione (“di chi?”, “di che cosa”?)
Etichette più specifiche nel caso in cui il latino abbia
un modo di espressione specializzato (es. complemento di materia oppure
complemento di
denominazione
ecc.)
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genitivo
e/ex + ablativo o aggettivo concordato al nome
genitivo o nominativo
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FRASI RELATIVE
|
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CIRCOSTANTI (modificatori)
dell’AGGETTIVO*
|
avverbi
|
||
SP
|
complemento di paragone (“rispetto a chi, che cosa?”)
complemento partitivo (“tra chi, tra che cosa?”)
|
quam + caso del primo termine
Ablativo
genitivo
inter + accusativo
e, ex + ablativo
|
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CIRCOSTANTI (modificatori)
DEL VERBO
|
avverbi e locuzioni avverbiali
|
||
SP con valore avverbiale
|
complemento di modo o
maniera (“come?”)
|
ablativo
cum + ablativo
|
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ESPANSIONI
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SP che espandono una frase
incentrata su un verbo d’azione, specificando elementi come il collaboratore
dell’agente, il beneficiario, il mezzo o il fine
|
complemento
di compagnia o unione
(“con chi?”, “con che cosa?”)
|
cum + ablativo
|
complemento
di mezzo o strumento
(“con che cosa?”)
|
ablativo
per + accusativo
|
||
complemento
di vantaggio o svantaggio
(“a favore o a danno di chi?”)
|
Dativo
|
||
complemento di fine (“perché?, a che scopo?”
|
dativo
ad + accusativo
causa, gratia + genitivo
|
||
SP che espandono una frase incentrata su un verbo di
evento o di azione specificandone le circostanze: collocazione spaziale (o
origine o destinazione), collocazione temporale (o durata), causa
|
complemento di luogo (moto a luogo, moto da luogo, moto per luogo)
|
VEDI SOPRA
|
|
complemento di tempo
determinato (“quando?”)
complemento di tempo
continuato (“per quanto tempo?”)
|
ablativo
accusativo
per + accusativo
|
||
complemento
di causa (“perché”?)
|
ablativo
ob, propter
+ accusativo
prae + ablativo
|
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FRASI
SUBORDINATE
CIRCOSTANZIALI
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P.S. In questo schema compaiono solo alcuni dei complementi che si trovano elencati nelle grammatiche scolastiche. Oltre ad etichette la cui esistenza si giustifica solo attraverso il confronto con il latino (es. denominazione, materia, colpa, pena), capita di trovare sempre nuove etichette, estranee alla tradizione grammaticale (io ho fatto riferimento al vecchio ma sempre utile volumetto di Vittorio Tantucci, Analisi logica. Per la scuola media - quando alla scuola media ancora si studiava il latino)