domenica 6 ottobre 2019

"Ma poi alle superiori come faranno?" (uno schema per l'orientamento)

Leggendo il commento lasciato da un professore delle scuole medie in coda a un mio vecchio (ma ancora "popolare") post sull'analisi valenziale e la traduzione dal latino, ho pensato di creare una tabella di corrispondenze terminologiche e concettuali tra grammatica valenziale e analisi logica tradizionale.
Uno strumento utile per studenti che abbiano iniziato a ragionare sulla struttura della frase (semplice e complessa) col modello valenziale e debbano prepararsi all'insegnamento "tradizionale" della grammatica italiana e di quella latina che verrà impartito nelle scuole superiori. Un cambiamento che non deve spaventare: bisognerà solo imparare nuove etichette, applicate a concetti che trovano un modo di espressione peculiare nella lingua latina.
Una tabella che spero risulti utile anche per gli insegnanti, che con un colpo d'occhio troveranno sfoltita e riorganizzata la gran massa dei complementi dell'analisi logica, e potranno facilmente rendersi conto delle ragioni della loro proliferazione: prepararsi alla traduzione da e verso il latino.
Scorrendo la tabella, si verificherà la compattezza e potenza esplicativa del modello, in cui la tripartizione della frase semplice (argomenti, circostanti o modificatori, espansioni) si proietta sulla frase complessa (dipendenti argomentali, relative, circostanziali), razionalizzando così anche l'analisi del periodo.


TERMINOLOGIA DELL’ANALISI DELLA FRASE SECONDO IL MODELLO VALENZIALE
(SN = sintagma nominale
SP= sintagma preposizionale)
TEMINOLOGIA DELL’ANALISI LOGICA TRADIZIONALE
CASO O FORMA DI ESPRESSIONE CORRISPONDENTE IN LATINO
ARGOMENTI
DEL VERBO
SOGGETTO (SN accordato col verbo)
soggetto (“chi compie o subisce un’azione”)
nominativo
+ [complemento predicativo del soggetto]
[complemento predicativo del soggetto]
nominativo
OGGETTO DIRETTO (SN retto dal verbo)
complemento oggetto
(“chi?”, “che cosa”?)
accusativo
+ [complemento predicativo dell’oggetto]
[complemento predicativo dell’oggetto]
accusativo
OGGETTO INDIRETTO (SP retto da verbi di ‘dire’ e ‘dare’ come terzo argomento)
complemento di termine (“a chi?”, “a che cosa?”)
dativo
FRASI COMPLETIVE
soggettive e oggettive (dirette e indirette)
ARGOMENTI
INDIRETTI retti da verbi particolari
SP retto da verbo d’azione di forma passiva
complemento di agente (“da chi?”)
complemento di causa efficiente (“da che cosa?”)
a, ab + ablativo
ablativo
SP retto da verbi come parlare, discutere ecc.
complemento di argomento (“di/su che cosa?”)
de + ablativo
SP retto da verbo di stato (stare, abitare)
complemento di stato in luogo (“dove?”)
in + ablativo
SP retto da verbo di movimento o di spostamento (andare, venire, passare, spostare)
complemento di moto a luogo (“verso dove?”)
in, ad + accusativo
complemento di moto da luogo (“da dove?”)
a, ab/e, ex/de + ablativo
complemento di moto per luogo (“attraverso dove”?)
per + accusativo
ablativo
SP con preposizione selezionata dal verbo reggente (es. fidarsi di, optare per, contare su, aderire a)
etichette varie, a seconda del contenuto concettuale del verbo
traduzione variabile
ARGOMENTI (o aggiunti necessari) DIRETTI retti da verbi particolari
SN retti da verbi come durare, misurare, pesare ecc.)  
etichette varie, a seconda del contenuto concettuale del verbo
traduzione variabile
CIRCOSTANTI (modificatori) del NOME*
aggettivo accordato col nome
attributo
nome o SN
apposizione
SP introdotti da di (o altre preposizioni)
complemento di specificazione (“di chi?”, “di che cosa”?)
Etichette più specifiche nel caso in cui il latino abbia un modo di espressione specializzato (es. complemento di materia oppure
complemento di denominazione
ecc.)
genitivo
e/ex + ablativo o aggettivo concordato al nome
genitivo o nominativo
FRASI RELATIVE
CIRCOSTANTI (modificatori) dell’AGGETTIVO*
avverbi
SP
complemento di paragone (“rispetto a chi, che cosa?”)
complemento partitivo (“tra chi, tra che cosa?”)
quam + caso del primo termine
Ablativo
genitivo
inter + accusativo
e, ex + ablativo  
CIRCOSTANTI (modificatori) DEL VERBO
avverbi e locuzioni avverbiali
SP con valore avverbiale
complemento di modo o maniera (“come?”)
ablativo
cum + ablativo
ESPANSIONI






SP che espandono una frase incentrata su un verbo d’azione, specificando elementi come il collaboratore dell’agente, il beneficiario, il mezzo o il fine



complemento di compagnia o unione
(“con chi?”, “con che cosa?”)
cum + ablativo
complemento di mezzo o strumento
(“con che cosa?”)
ablativo
per + accusativo
complemento di vantaggio o svantaggio
(“a favore o a danno di chi?”)
Dativo
complemento di fine (“perché?, a che scopo?”
dativo
ad + accusativo
causa, gratia + genitivo
SP che espandono una frase incentrata su un verbo di evento o di azione specificandone le circostanze: collocazione spaziale (o origine o destinazione), collocazione temporale (o durata), causa 
complemento di luogo (moto a luogo, moto da luogo, moto per luogo)
VEDI SOPRA
complemento di tempo determinato (“quando?”)
complemento di tempo continuato (“per quanto tempo?”)
ablativo
accusativo
per + accusativo
complemento di causa (“perché”?)
ablativo
ob, propter + accusativo
prae + ablativo
FRASI SUBORDINATE
CIRCOSTANZIALI

 * Sia il nome sia l’aggettivo possono essere portatori di valenza e come tali richiedere degli argomenti veri e propri che li completino  


P.S. In questo schema compaiono solo alcuni dei complementi che si trovano elencati nelle grammatiche scolastiche. Oltre ad etichette la cui esistenza si giustifica solo attraverso il confronto con il latino (es. denominazione, materia, colpa, pena), capita di trovare sempre nuove etichette, estranee alla tradizione grammaticale (io ho fatto riferimento al vecchio ma sempre utile volumetto di Vittorio Tantucci, Analisi logica. Per la scuola media - quando alla scuola media ancora si studiava il latino)